HIV e AIDS non sono la stessa cosa!
Con il termine HIV (Human immunodeficiency virus) si identifica il virus, ovvero l’agente eziologico che colpisce un sottotipo di globuli bianchi, chiamati linfociti CD4, che sono responsabili delle difese immunitarie del nostro organismo e che normalmente ci proteggono dalle infezioni. Man mano che il virus dell’HIV uccide i linfociti CD4, il nostro sistema immunitario si indebolisce progressivamente fino ad arrivare al punto di non potere più rispondere in maniera adeguata ed efficiente alle infezioni causate da altri virus, batteri, funghi, protozoi, e anche tumori.
L’AIDS (Acquired immune deficiency sindrome) invece identifica uno stadio clinico avanzato dell’infezione da HIV. L’AIDS può manifestarsi nelle persone che hanno contratto l’HIV anche dopo diversi anni dall’infezione. Questo si verifica quando le cellule CD4 si riducono drasticamente e l’organismo non riesce più a far fronte alle infezioni, talvolta anche quelle più banali. Alcune di queste infezioni vengono definite “opportunistiche”, e quando compaiono si parla di AIDS, che è appunto una sindrome composta da diverse possibili malattie emergenti.
Nel 1993 i Centers for Diseases Control and Prevention di Atlanta hanno proposto un sistema di classificazione per l’infezione da HIV, aggiornandolo successivamente nel 2014. Questo sistema classifica le infezioni in base al numero di CD4 e ai sintomi clinici del paziente. La classificazione è divisa in tre stadi:
Stadio 1: CD4 ≥500/µL e senza condizioni che definiscono l’AIDS
Stadio 2: CD4 200-499/µL e senza condizioni che definiscono l’AIDS
Stadio 3: CD4 <200/µL o presenza di condizioni che definiscono l’AIDS
Sconosciuto: Se i dati disponibili non sono sufficienti per una classificazione e senza condizioni che definiscono l’AIDS
Le condizioni cliniche inserite nella categoria B sono:
- Candidosi orofaringea
- Sintomi costituzionali (febbre superiore a 38,5°C e/o diarrea persistenti per più di un mese)
- Leucoplachia orale villosa
- Herpes zoster multimetamerico o ricorrente
- Porpora trombocitopenica idiopatica
- Angiomatosi bacillare
- Neuropatia periferica
- Candidosi vaginale ricorrente
- Displasia cervicale o carcinoma in situ della cervice
- Malattia infiammatoria pelvica
Le condizioni cliniche inserite nella categoria C, che definiscono la condizione di AIDS, sono:
- Candidosi bronchiale, tracheale, polmonare
- Candidosi esofagea
- Carcinoma invasivo della cervice dell’utero
- Cocciddiomicosi, disseminata o extra polmonare
- Criptococcosi extrapolmonare
- Criptosporidiosi intestinale cronica (>1mese)
- Malattie da Citomegalovirus (CMV) eccetto localizzazione epatica, splenica e linfonodale
- Retinite da CMV
- Encefalopatia HIV correlata (AIDS dementia complex ADC)
- Herpes simplex: ulcere croniche della durata > di 1 mese o bronchite, polmonite o esofagite
- Istoplasmosi, disseminata o extrapolmonare
- Isosporiasi intestinale cronica (>1 mese)
- Sarcoma di Kaposi
- Linfoma di Burkit
- Linfoma immunoblastico
- Linfoma primitivo del cervello
- Micobacterium avium complex o M. kansasi, disseminati o extrapolmonari
- Micobacterium tuberculosis, qualsiasi localizzazione (polmonare o extrapolmonare)
- Polmonite da Pneumocystis jirovecii
- Polmoniti batteriche ricorrenti (2 o più episodi in un anno)
- Leucoencefalite multifocale progressiva
- Setticemia ricorrente da Salmonella
- Toxoplasmosi cerebrale
- Wasting syndrome dovuta da HIV